Il River Plate supera 3-1 il Boca Juniors ai supplementari e conquista la Libertadores 2018, quella del Superclassico, quella che non si riusciva a giocare, quella che verrà ricordata come la coppa delle contraddizioni. Per i Millionarios si tratta del quarto trionfo nel torneo, l’ultimo con la formula della finale su doppia partita. La fine di un’epoca celebrata nel modo più chiassoso e confuso, con un successo ai supplementari del River, ai danni di un Boca crollato all’ultimo miglio.
La finale infinita, la più improbabile, che il Boca avrebbe voluto ricevere a tavolino, dopo la sassaiola dei tifosi del River ai danni dei propri giocatori, poche ore prima della sfida al Monumental. Eventi che hanno portato alla sospensione, al rinvio e poi alla scelta, incomprensbile, di spostare la sfida a Madrid, nello stadio simbolo dei Conquistadores spagnoli, anziché a Buenos Aires, sede naturale del Superclassico argentino. Contraddizioni di una confederazione, la Conmebol, che non brilla per coerenza e lungimiranza.
La prima palla-gol al 11′ capita sui piedi di Pablo Perez che da distanza ravvicinata, sui sviluppi di un angolo, gira al volo su Armani. Tiro potente ma centrale, controllato con sicurezza dal portiere del River e della nazionale argentina. La risposta del River arriva al 20′ con Ignacio Fernández, che manda di poco a lato da centroarea, una buona opportunità, anche questa nata da un corner. Al 30′ sugli sviluppi di una punizione dal limite mal calciata da Benedetto, Perez manca da pochi passi la seconda occasione per portare in vantaggio il Boca.
L’equilibrio viene spezzato al 44′ da Dario Benedetto, che dopo l’ennesimo contropiede sprecato dal River, chiude alla perfezione la ripartenza del Boca, facendosi una trentina di metri palla al piede, slalomeggia tra i due centrali biancorossi, aggira con freddezza Armani e sigla l’1-0. Gol da bomber consumato, che rivela qualità da campione: quello che quando l’occasione è importante sale di livello e trascina la squadra. Il percorso del Boca in questa Libertadores dice che quando i gialloblu si sono incagliati, ci ha sempre pensato Benedetto a tirarli fuori dalle secche.
La ripresa comincia col River in avanti e una gran giocata di Ignacio Fernandez al 49′ e un rigore negato dal Var per un contrasto dubbio tra Andrada e Pratto, segnalano una squadra finalmente fuori dal limbo nel quale era stata confinata nella prima frazione. Al 68′ il River trova l’1-1 con l’ex genoano Pratto: il centravanti non ha esistazioni e chiude al meglio una magistrale triangolazione tra Ignacio Fernández e Palacios, che lo libera al centro dell’area. Al 79′ Olaza manda sulla barriera un calcio a due in area concesso da Cunha, che conferma una sicurezza e una fermezza ammirevoli, tutt’altro che scontate in una partita del genere.
Al 90′ Schelotto manda in campo nel suo vecchio stadio Fernando Gago, ex del Real, che prende il posto di Pablo Perez, già ammonito e sempre a rischio cartellino. Scelta prudenziale di Schelotto, che coglie il pericolo ma sbaglia il giocatore, perché al primo minuto dei supplementari è Barrios a prendere il secondo giallo e a lasciare il Boca in dieci. Al 98′ il River prova sfruttare la superiorità numerica, mandando in campo il baby attaccante Alvarez al posto del centrocampista Palacios. Occasione d’oro per la punta 18enne, che può vantare provini e bocciature sia col Boca che col Real: quale occasione migliore per una rivincita?
Chi se la prende appieno è Juan Quintero, l’ex Pescara, trova il 2-1 per il River con un bellissimo sinistro sotto l’incrocio, che porta i biancorossi in vantaggio per la prima volta nel duello finale. Finisce malissimo per il Boca con Gago che s’infortuna e lascia i suoi in nove negli ultimi tre minuti del supplementare. Il Boca non c’è più ma al 120′ Jara si vede deviare dal palo il tiro del possibile 2-2. Il calcio d’angolo successivo dà il via a un contropiede avviato da Quintero e concluso a porta vuota da Pity Martinez, che approfitta della porta lasciata sguarnita da Andrada, siglando il definitivo 3-1.
Al Mondiale per club 2018, che comincia tra tre giorni ad Abu Dhabi con la sfida tra Al Ain e Team Wellington, il Sudamerica sarà rappresentato dal River, che strappa anche la qualificazione, come detentore, alla Libertadores 2019, che altrimenti non l’avrebbe visto ai nastri di partenza. Sipario. LECHAMPIONS AMERICA
Coppa Libertadores 2018 – Finale di ritorno / Madrid, stadio Santiago Bernabeu
RIVER PLATE-BOCA JUNIORS 3-1 dts (1-1; 0-1)
River Plate: Armani, Montiel (Mayada 73′), Maidana, Pinola, Casco, Enzo Pérez, Ponzio (Quintero 60′), Ignacio Fernández (Zuculini 111′), Palacios (Alvarez 98′), Pity Martínez, Pratto. Allenatore: Marcelo Gallardo (squalificato)
Boca Juniors: Andrada, Buffarini (Tevez 111′), Izquierdoz, Magallán, Olaza, Nández, Barrios, Pablo Pérez (Gago 90′), Villa (Jara 96′), Benedetto (Avila 63′), Pavon. Allenatore: Guillermo Barros Schelotto
Arbitro: Andrés Cunha (Uruguay)
Reti: Pratto 68′, Quintero 109′, Pity Martinez 121′; Benedetto 44′
Ammoniti: Ponzio, Ignacio Fernández, Maidana; Pablo Perez, Barrios, Villa
Espulso: Barrios 91′
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